Un gettone telefonico può rivelarsi un ritrovamento storico anche di livello economico molto interessante perchè da oggetti per l’uso comune, nello specifico per effettuare telefonate, questi sono divenuti quasi inevitabilmente dei pezzi da collezione, fin dai decenni passati e questo ha certificato il loro successo, che prosegue ancora oggi, con la loro totale dismissione.
Da oltre 20 anni, prevalentemente da quando è stato introdotto l’euro (anche se i gettoni erano stati sostituiti già molto prima, già dagli anni 90 con le schede telefoniche e poi con la diffusione del cellulare), infatti non sono più utilizzabili, e quelli particolarmente strani ed inusuali nella forma risultano costituire una vera e propria rarità che può farci guadagnare cifre importanti.
La nascita dei gettoni telefonici
Sono simili alle monete, almeno in apparenza, però i gettoni telefonici sono sempre stati concepiti e sviluppati seguendo una logica che li ha visti protagonisti come oggetti durevoli, semplici e resistenti, fabbricati in leghe di metallo conosciute e dal valore economico ridotto. Infatti rispetto alle monete i gettoni hanno identificato qualcosa privo di un valore facciale.
Il costo del gettone è infatti stato progressivamente modificato nel costo adattandosi ai termini di inflazione effettiva, non essendo coniati dalla zecca , quanto presso stabilimenti concepiti appositamente. Attraverso questi è stato possibile un continuo compendio di gettoni telefonici che hanno avuto una diffusione che è iniziata prevalentemente dagli anni 30.
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Dopo la creazione delle prime società telefoniche statali, a partire dagli anni 20 (il primo gettone è datato 1927, creato dalla Stipel), infatti in varie parti del nostro paese sono state realizzate varie tipologie di gettone, molto prima che il servizio telefonico nazionale venisse effettivamente sottoposto ad unificazione, attraverso la SIP negli anni 60.
- Uno dei gettoni più interessanti e rari è proprio una variante della prima edizione del 1927
- Questi erano stati messi a disposizione come “prova” per far testare i primi telefoni a gettone
- Costituiti in bronzo o in ferro, questi presentavano due scalanature su un lato ed una sola sull’altro lato
Se esemplari come quelli presenti in foto (vedi in basso) sono comunque piuttosto raro e ricercati, il loro valore non è elevatissimo e si aggira tra i 70 ed i 110 euro se in ottimo stato con “punte” di 150 euro per esemplari perfetti, il discorso è diverso per quelli in ferro considerati i più rari, essendo anche quelli esposti alla Fiera Campionaria di Milano del 1927.
Questi, dall’aspetto metallico, in un grigio scuro, erano proprio stati concepiti per dimostrare le capacità tecnologiche della nuova invenzione, sono oggi molto ricercati e “vanno via” a cifre anche importanti tra i 500 euro se in ottimo stato fino a 1500 euro se in Fior di Conio, essendo divenuti grazie anche al web molto popolari.