Le vecchie lire sono ancora oggi, ed in maniera più spiccata rispetto al passato, degli elementi dall’enorme interesse effettivo per i collezionisti ma anche per chi ha semplicemente ancora nella memoria la loro presenza. Le monete e le banconote di questo tipo sono naturalmente non più attive da oltre vent’anni, la rarità quindi è aumentata.
Quali sono però quelle che possono arrivare a valere fino a 20 mila euro? Valutazione difficilmente raggiungibile per un esemplare comune, ovviamente, per questo motivo conviene esaminare con grande attenzione la tipologia delle monete che magari abbiamo conservato o che di fatto abbiamo “dimenticato” in vecchi mobili, cappotti o anche cantine o solai.
Le vecchie lire ed il loro valore
Viene spesso preso in considerazione un ambito storico particolarmente rilevante come quello del secondo dopoguerra italiano che ha visto una lenta ripresa dopo il conflitto, e proprio nel 1954 è iniziato di fatto il Boom economico, una fase di enorme crescita in campo commerciale, industriale ed in generale produttivo per un paese che è divenuto una delle prime potenze europee occidentali.
Di riflesso anche le vecchie lire già dalla seconda metà degli anni 40 sono cambiate tantissimo e tanti esemplari riconoscibili sono entrati di diritto nell’idea comune, abbastanza “nostalgica” del vecchio conio. In alcuni casi i pezzi che abbiamo conservato di questa fase così importante della storia del nostro paese. Ma quale è questa moneta così potenzialmente preziosa?
Il pezzo da oltre 20 mila euro
Si tratta della 50 lire italiana, che ha iniziato la propria diffusione proprio a partire dal 1954, divenuta poi molto popolare e di fatto coniata per tanti anni a venire, fino al 1989, venendo però impiegata con diffusione fino alla fine della lira, nel 2002, precisamente il 28 febbraio. La 50 lire però prima di diventare quella famosa con il dio Vulcano intento a lavorare all’incudine ha visto vari esemplari di prova:
- Uno dei più ricercati è la variante Progetto che non presenta la raffigurazione del dio Vulcano di spalle
- Bensì presenta un cippo con un’incudine, mentre l’altro lato è simile alla variante finale
La 50 lire Progetto realizzata in pochissimi esemplari unicamente nel 1954 è stata una delle poche versioni di fatto poi scartate come raffigurazione finale, ma si è deciso di mantenere comunque l’incudine in qualche modo, proprio in virtù della funzione del dio Vulcano, la versione romana di Efesto, divinità del lavoro e del fuoco, mantenuta a lungo.
Questa rara versione progetto, riconoscibile dall’immagine è rarissima, sicuramente una delle più difficili da trovare considerando il periodo del secondo dopoguerra: un pezzo anni fa è stato venduto, oramai quasi 30 anni or sono, per l’equivalente di oltre 49 milioni di euro, pari a poco più di 24 mila euro odierni, essendo quasi impossibile trovare un pezzo di questi.